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La prima prevenzione nasce dall'informazione

La prima prevenzione nasce dall'informazione

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Dalla letteratura

Infect Control Hosp Epidemiol. 2013 Sep;34(9):935-9. Doi: 10.1086/671733. Epub 2013 Jul 31

Issues in understanding the impact of the needlestick safety and prevention act on hospital sharps injuries.

Phillips EK, Conaway M, Parker G, Perry J, Jagger J.

Problemi nella valutazione dell'impatto degli aghi di sicurezza e azione di prevenzione delle lesioni da uso di dispositivi taglienti in ambito ospedaliero

Uno studio condotto dalla Divisione Malattie Infettive dell'Università della Virginia ha analizzato i problemi che insorgono nel valutare l'impatto legislativo sulle lesioni percutanee nei lavoratori ospedalieri. Sono stati analizzati i dati provenienti da 85 ospedali, nel decennio tra il 1995 e il 2005. Dall'analisi è emerso che nel 2001, immediatamente dopo l'emanazione della normativa, si registrava un importante calo nei tassi di lesioni, superiore a un terzo, e che si manteneva fino al 2005. Gli autori hanno stimato una riduzione annua superiore a 100.000 lesioni e un risparmio compreso tra 69 e 415 milioni di dollari. Lo studio suggerisce la relazione tra la riduzione dei tassi di lesioni tra gli operatori sanitari e l'aumento dei dispostivi dotati di meccanismi di sicurezza, che si traduce in una riduzione delle lesioni stesse e dei costi associati.


 

J Occup Med Toxicol.2013 Jul 29;8(1):20.doi: 10.1186/1745-6673-8-20

Reduction of needlestick injuries in healthcare personnel at a university hospital using safety devices.

Hoffmann C, Buchholz L, Schintzler P.

Riduzione delle ferite provocate da aghi tra il personale sanitario di un ospedale universitario grazie all'utilizzo di dispositivi di sicurezza

Un recente lavoro ha evidenziato come l'utilizzo di dispositivi medici di sicurezza permetta una riduzione significativa delle lesioni da aghi e del conseguente rischio di infezioni per via ematica. Nel 2007, anno precedente all'introduzione di dispositivi di sicurezza, venivano autoriferite 448 lesioni, e l'incidenza più alta era riscontrata tra il personale che lavorava nei reparti di chirurgia e medicina interna e gli infermieri erano la categoria professionale maggiormente a rischio. Nel 2008 sono stati introdotti dispositivi di sicurezza consentendo, nel 2009, una riduzione delle lesioni autoriferite a solo 350 episodi, facendo registrare una diminuzione del 21,9%.


 

G Ital Med Lav Ergon. 2010 Jul-Sep; 32(3):235-9

Update on the subject of epidemiology of blood-transmitted occupational infections.

Puro V, De Carli G, Segata A. et al.

Aggiornamento in tema di epidemiologia delle infezioni professionali trasmesse per via ematica

Gli operatori sanitari sono esposti a molti e differenti patogeni e spesso vengono riferiti casi di infezioni professionali. Il rischio di contrarre un'infezione è presente in tutte le fasi della gestione del paziente e della manipolazione di materiali biologici e pertanto si è reso necessario un intervento preventivo, regolato a livello legislativo. In particolare, le esposizioni percutanee rappresentano un evento frequente nelle strutture sanitarie. Le infezioni a cui sono maggiormente esposti gli operatori sanitari sono quelle da HIV, epatite B ed epatite C. La direttiva 2010/32/EU, approvata nel maggio 2010, ha concesso 3 anni di tempo agli Stati membri dell'Unione Europea per attuare delle strategie di prevenzione dell'esposizione professionale in ambiente sanitario, con particolare attenzione alle lesioni da aghi e da strumenti taglienti, garantite dall'utilizzo di dispositivi dotati di meccanismi di sicurezza. In base ai dati raccolti da SIROH, in Italia sarà possibile ridurre l'esposizione percutanea del 75%, un effetto che si potrà mantenere nel tempo, con un'adeguata informazione e formazione del personale sanitario.


 

Nurs Stand. 2010 Mar 24-30;24(29):42-6

Using an intravenous catheter system to prevent needlestick injury.

Sossai D, Puro V, Chiappatoli G, et al

Utilizzo di una catetere intravenoso con sistema di sicurezza per prevenire le punture accidentali

Nel 2003 presso l'Ospedale San Martino di Genova è stata condotta una campagna di sensibilizzazione sui dispositivi taglienti e nel 2005 è stato introdotto in ospedale l'utilizzo di un catetere di sicurezza e il personale sanitario era formato e istruito al suo impiego. I ricercatori del Dipartimento di Sicurezza e Prevenzione dell'ospedale hanno raccolto i dati di infortuni professionali riferiti dal 2003 al 2007 e hanno condotto un'analisi, che ha evidenziato come, in seguito alla campagna di sensibilizzazione e all'impiego di dispositivi di sicurezza, i casi segnalati di lesioni da dispositivi taglienti che coinvolgono i cateteri siano diminuiti, passando da 19 nel 2004 a 2 nel 2007, e in nessuno di questi due casi erano stati utilizzati dispositivi con meccanismo di sicurezza. Nel complesso, il tasso di lesioni da aghi era 24,1 per 100.000 casi quando si usavano cateteri tradizionali e 0,4 per 100.000 quando venivano usati cateteri con meccanismo di sicurezza. È da sottolineare che in media i casi di lesioni riferiti prima del 2004 erano 6, quindi il picco di 19 lesioni registrato nel 2004 potrebbe essere attribuito a una migliore segnalazione da parte degli operatori sanitari, come effetto della campagna di sensibilizzazione.


 

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